Cinzano conta circa 320 abitanti e dista 35 km da Torino.
Affacciato sulle dolci valli del Monferrato, Cinzano è situato nel verde della collina torinese: ultimo paese della provincia di Torino -situato ad un’altezza di 495 m sul livello del mare in posizione aperta e non battuta dai venti- al centro del crinale delle colline che, dipartendo da Superga proseguono verso la Canonica di Vezzolano.
Il piccolo nucleo storico è sovrastato dal poderoso Castello che, nel 1164 fu donato da Federico Barbarossa ai Marchesi del Monferrato e successivamente al Marchese Della Chiesa, mentre sulla piazza principale – punto panoramico che permettere di godere di paesaggi mozzafiato- si affaccia la Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate risalente al X secolo.
Insediamento di antichissima origine -come testimoniato da una punta di freccia ivi rinvenuta e databile tra i 2000 e 3000 anni avanti Cristo- occupato poi dai Romani. In epoca romana l’abitato era attraversato da una strada che collegava Industria (ora Monteu da Po, merita una visita l’area archeologica) a Carreum Potentia (Chieri). Donato da Federico Barbarossa al Vescovo di Chieri, fu poi lungamente conteso, a ragione della sua posizione strategica: assoggettato a Chieri, passò di proprietà tra diversi Signori per passare al Ducato di Savoia nel 1631. All’inizio del ‘700, durante la guerra tra il Piemonte e la Francia, venne occupato dai Francesi. Alcuni anni dopo l’invasione napoleonica del Piemonte (1796) Cinzano divenne la roccaforte della massa cristiana, esercito personale del maggiore austriaco Branda de’ Lucioni -arruolato tra la popolazione insorta contro i Francesi- che nel 1799 con il concorso di altre analoghe masse (Biella, Chivasso, Ivrea, Santhià e Novara) sconfisse gli occupanti e occupò Torino.
Luoghi di interesse
Il Castello, fortezza di origine medioevale testimoniata dall’impianto delle murature e delle torri -ora adattato a residenza- con un grande parco. Insieme alla chiesa parrocchiale e ad altri edifici di pertinenza costituisce oggi un nucleo separato dal resto dell’abitato di Cinzano. Nel 1872 i marchesi Della Chiesa, già proprietari in passato, riacquistarono il castello restaurandolo in stile neomedievale. Il conte Ernesto di Sambuy, a quei tempi anche impegnato nella realizzazione del borgo medievale del Valentino a Torino, fu incaricato di decorarne gli interni e sistemarne i giardini. Grazie a questi lavori il castello riacquistò l’aspetto di antica fortificazione che possiamo vedere oggi. La grande torre centrale a base quadrata, detta “torre del sale”, e parti delle due torri laterali sono le uniche strutture originali ancora oggi conservate. Nella seconda metà del secolo scorso il castello, danneggiato dalla guerra e dall’incuria, fu venduto e restaurato per utilizzo residenziale.
La Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate sorge su una collina dove si trovava l’antico nucleo abitato di Cinzano.
La casa canonica e il teatro parrocchiale si collegano direttamente con gli ultimi avancorpi del castello: la facciata è rivolta a ponente e ha una finitura a intonaco color crema. Ai lati del portone principale vi sono altre due porte in legno sormontate da due finestre a conchiglia.
Sopra il portone centrale vi è una lapide commemorativa con scritto: “D.O.M./DIVO ANTONIO ABATI COMPATRONO DICATI/ FANI HVIVIS PROSPECTUM/ TEMPORUM INIURIA PENE LABENTEM/ PUBLICO SUMPTU/ CINTIANI COMMUNITAS ELEGANTER INSTAURAT/ ANNO SALUTIS MDCCXCII”.
L’interno dell’edificio è composto da un’unica navata con volta a crociera sulla quale si affacciano quattro cappelle laterali.