Si cammina lungo il fiume, poi attraverso i parchi della collina torinese.
Note tecniche
Partenza: Torino, piazza Maria Ausiliatrice (Santuario di Maria Ausiliatrice, 230 m)
Arrivo: Eremo dei Camaldolesi (614 m)
Lunghezza: 12,1 km
Dislivello: 423 m
Difficoltà: escursionistica, con salite intervallate da brevi tratti pianeggianti
Ristoro: il percorso cittadino offre numerose possibilità di ristorazione e per fare acquisti (in particolare nel grande mercato di Porta Palazzo) fino al ponte Isabella. In seguito – con una breve digressione – al Colle della Maddalena
Acqua: le fontanelle sono numerose in tutta la città, sul Lungo Po e nei parchi
Descrizione
Per la descrizione del percorso dal Santuario di Maria Ausiliatrice (A) fino al ponte Vittorio Emanuele I (B) si rimanda alla scheda della Tappa 1 del Cammino alto. Oltrepassato il ponte, svoltare a destra su corso Moncalieri e percorrere il Lungo Po con un bello scorcio panoramico sul Monte dei Cappuccini. Lasciato a destra il ponte Umberto I, scendere verso il fiume e attraversare il parco dedicato ai Caduti nei lager nazisti (bel viale di platani) per poi risalire sul corso un centinaio di metri dopo aver intravisto il Borgo Medievale sul lato opposto del fiume (in alternativa, seguendo un percorso privo di segnavia, giunti al ponte Umberto I attraversarlo, svoltare a sinistra all’altezza dell’Arco e percorrere il Parco del Valentino superando l’Orto Botanico, il Castello del Valentino, il Borgo Medievale e la Fontana dei dodici mesi, per poi svoltare a sinistra sul ponte Isabella e ancora a sinistra in corso Moncalieri). Attraversare il corso al semaforo, svoltare a sinistra per poi varcare il cancello d’ingresso del Parco Giacomo Leopardi e salire su un viale delimitato da platani maestosi per raggiungere un pianoro con giochi per bimbi; sulla destra parte un sentiero che sbocca su un altro piano erboso, da cui origina un sentiero adiacente a una recinzione che porta sulla strada antica di San Vito. La strada diventa presto un sentiero che fiancheggia un rio e conduce sulla strada San Vito-Revigliasco. Proseguire a sinistra sul marciapiede che costeggia il Parco di San Vito, fino a incontrare (dopo circa 1,4 km dal cancello del Parco Leopardi) un vialetto che permette di entrarvi e poco dopo sbocca su un viale che porta a un ampio pianoro, da cui la vista spazia su Torino. Prendere infine il sentiero che sale tra i prati fino a viale Seneca, per poi svoltare a sinistra e dopo poche decine di metri salire a destra sulla strada asfaltata fino a raggiungere sulla sinistra uno slargo delimitato da un cancello pedonale (percorso alternativo: ignorare il sentiero che sale e proseguire sulla stradina asfaltata che conduce con una scalinata finale alla strada San Vito – Revigliasco, per poi giungere al punto panoramico davanti alla Chiesa SS. Vito, Modesto e Crecenza ed infine svoltare appena dopo a sinistra, continuando quindi su strada asfaltata fino al cancello pedonale). Superato il cancello, percorrere il sentiero che porta a un pianoro, da dove si prosegue a mezzacosta sulla strada vicinale dei Boschi (ignorando il sentiero a destra che scende alla Cascina Bert) fino al Quadrivio Raby, all’ingresso del Parco della Maddalena. Attraversate le due strisce pedonali, inoltrarsi nel parco lungo il sentiero che passa accanto a una fontanella (ultima possibilità per rifornirsi di acqua) e raggiunge un bivio poco dopo la località Fontana Fredda (circa 2,8 km di cammino dal Parco di San Vito). Qui si svolta a sinistra, salendo fino a incrociare il Sentiero n. 12 della Collina Torinese. Proseguire a destra, salendo gradualmente e ignorando prima il bivio a destra verso il Colle della Maddalena e il Faro della Vittoria in corrispondenza del pannello informativo (M) sull’Anello Verde (Sentiero GTC e Sentiero n. 31, possibile digressione per pausa ristoro al Colle della Maddalena), poi il sentiero che scende a sinistra verso la Cascina Mainero. La parte finale del percorso, da pianeggiante a lievemente ondulata, può presentare tratti molto fangosi in caso di precipitazioni e sbocca sulla strada del Colle; qui si svolta a sinistra e, percorsi 100 m, a destra, giungendo in breve alla Torre (L) e all’ Eremo dei Camaldolesi (circa 2,2 km dall’ingresso nel Parco della Maddalena).
Camminando attraverso la storia di Torino
Monte dei Cappuccini: collina (284 m slm) sovrastante la Gran Madre, con stupenda veduta panoramica, su cui sorge la Chiesa di S. Maria del Monte, con altare maggiore dei Castellamonte. L’adiacente ex-convento ospita il Museo nazionale della Montagna, con punto di osservazione con cannocchiale mobile.
Parco del Valentino: le origini risalgono al 1630, quando un piccolo parco adiacente al Castello Reale venne gradualmente trasformato in area verde pubblica fino a raggiungere un’ampiezza di oltre 46 ettari.
Orto Botanico: adiacente al Castello del Valentino, fondato nel XVIII secolo, attivo centro di ricerca che vanta un bell’edificio con serre ed aranciere.
Castello del Valentino: eretto dai Castellamonte nel periodo 1630-1660 per la Madama Reale Maria Cristina di Francia, come villa di svago e riposo. Consta di quattro torrioni e pianta a ferro di cavallo e venne saccheggiato degli splendidi arredi in epoca napoleonica. Oggi ospita la Facoltà di Architettura.
Borgo medioevale: ricostruzione fedele di un borgo feudale del XV secolo realizzata nel 1884 lungo il Po, con ponte levatoio che conduce nel castello circondato da mura merlate, con botteghe, bella fontana in ferro battuto e piccolo giardino botanico.
Fontana dei 12 mesi: fontana circolare -raffigurazione allegorica dei quattro fiumi torinesi (Po, Sangone, Dora Riparia e Stura) con dodici statue femminili simboleggianti i mesi- costruita per l’Esposizione Nazionale Italiana del 1898.
Parco Giacomo Leopardi: alberi maestosi delimitano i viali di quella che un tempo era la tenuta di una delle numerose ville con vigna costruite dalle grandi famiglie nobiliari come resistenza estiva e proprietà agricola. Poco oltre l’entrata del parco si notano gli ingressi dei rifugi antiaerei risalenti al secondo conflitto mondiale.
Parco di S. Vito: area verde con ampi prati, con splendidi panorami sulla città e sulle Alpi.
Parco della Maddalena: con i suoi 715 m è il punto più elevato della collina torinese, su cui domina la grande statua di bronzo del Faro della Vittoria. In una parte di esso (Parco della Rimembranza) furono piantati migliaia di esemplari di piante di 400 specie diverse, in ricordo dei caduti torinesi nel primo conflitto mondiale. Accanto a ogni albero è affissa una targa con il nome di un caduto della Grande Guerra.
Eremo dei Camaldolesi: nella prima metà del Seicento venne costruita una grande Abbazia dell’Ordine dei monaci Camaldolesi che conobbe un periodo fiorente, interrotto con la soppressione degli enti religiosi per volontà di Napoleone. Seguirono secoli con diversi passaggi di proprietà, con un progressivo abbandono. Oggi questo bel pianoro ospita un centro per anziani, mentre la cosiddetta Torre del Molino è diventata proprietà del SERMIG.