Marentino

Marentino conta circa 1.300 abitanti e dista 23 km da Torino. I primi nuclei abitatativi di Marentino –antico insediamento celto-ligure e poi romano– risalgono al XII secolo, come testimoniato dalla presenza delle due pievi romaniche di Marentino e Avuglione e dal castello di Vernone. Nel secolo XI il territorio di Marentino fu oggetto di permuta tra l’abbazia di Nonantola e i conti di Biandrate. Nel 1164 venne donato da Federico Barbarossa al visconte del Monferrato. Nel 1235 Marentino entrò a far parte della Repubblica di Chieri e di questa condivise le sorti sino alla sottomissione ai Savoia. Dopo la nascita del regno di Sardegna fu feudo dei Beccaria di Marentino, dei Garetti di Ferrere, dei Vagnone, dei Cocconato, dei Montiglio e quindi dei conti Ceveris, che nel 1719 eressero appena al di fuori dell’abitato lo juvarriano castello di Majolo -loro residenza estiva- attualmente dimora storica residenziale.

Luoghi di interesse

La Chiesa romanica di S. Maria dei Morti con la facciata in cotto sormontata da una bifora in pietra, il presbiterio che custodisce affreschi del pittore chierese Fantini (XV secolo). Il suggestivo borgo di Avuglione e il castello della borgata Vernone, adibito a casa di riposo. I divertenti ed artistici murales Marentino in rebus.

Casa Zuccala, caratteristica“vigna” della collinatorinese, fu abitata dai primi del Cinquecento dalla famiglia Zuccala, notai e banchieri originari del Bergamasco. A metà delXX secolorimase abbandonata andando incontro al degrado fino a che, nel 1993, gli attuali proprietari iniziarono l’opera di recupero. Nel 2001 venne istituita l’Associazione Culturale “Casa Zuccala” che dal 2010 provvede all’apertura al pubblico della dimora storica e del suo giardino. I Giardini delle erbe aromatiche di Casa Zuccala si estendono su una superficie di 7.000 mq e ospitano una raccolta di circa 1000 piante aromatiche che sollecitano il piacere del gusto e le sensazioni provocate dai loro profumi, mutando nei colori nei diversi periodi dell’anno: dalla fioritura dei rosmarini e delle viole odorate in primavera, a quella delle rose botaniche a maggio e degli amaranti in estate, dalla cimatura delle mente a giugno alla raccolta dei piccoli frutti e dei peperoncini piccanti in autunno. Agli amanti della cucina è offerta la possibilità di conoscere le spezie e gli aromi provenienti da tutti i continenti.

Lago di Arignano

Invaso artificiale di circa 0.3 km2 al confine tra i comuni di Arignano e Marentino, rappresenta il più grande specchio d’acqua della collina torinese. Realizzato grazie al Conte Paolo Remigio Costa a partire dal 1840 come bacino di raccolta di acque destinate all’irrigazione delle colture circostanti, per produrre ghiaccio durante l’inverno, come riserva di pesca e per fornire acqua ai due mulini a valle della diga. Il lago è alimentato da alcuni piccoli rii che vi affluiscono dalla zona collinare. Nei pressi della sponda ad ovest i conti Costa vollero creare un isolotto, dove oggi crescono alcuni alberi di grandi dimensioni. Attualmente il Lago di Arignano è essenzialmente un’area umida di notevole che ospita un’avifauna stanziale e migratrice. Oltre alle numerose specie di uccelli, il bacino e le sue sponde forniscono un habitat importante anche per rettili, anfibi e insetti propri delle aree umide come le libellule.