ANELLI A, B e C

Partenza e arrivo AgricooPecetto – Strada Sabena, 78 – Pecetto T.se (se usi il navigatore: strada Virana)
Difficoltà escursionistica, percorsi facili da pianeggiante a ondulati
Acqua presso Agricoopecetto, Casetta H2O vicino cimitero e fontanelle in piazza Roma e piazza S. Pietro a Pecetto

ANELLO A o ANELLO DEL PALEOPO

Lunghezza circa 7,5 Km Dislivello + 131 m

Dalla AgricooPecetto svoltare a dx su strada Virana e ancora a dx dopo 150 m. Seguire la strada che dopo 100 m curva a sin per poi raggiungere la SP125 dopo altri 130 m. Attraversare con cautela per proseguire su strada della Ciattalina. Raggiunto un ponticello svoltare subito dopo a dx seguendo interpoderale (Cammino Don Bosco) per 300 m per poi svoltare a sin e poi a dx 100 m dopo. Salire per circa 500 m (prima sterrato, poi asfalto) per incrociare in prossimità di un vivaio Via San Felice. Svoltare a sin (attenzione traffico intenso) per poi proseguire a dx dopo 200 m su Via Solairano. Salire fino ad incrociare dopo 550 m Via del Podio. Svoltare a dx proseguendo per 1,2 km per poi girare a dx su sterrato quando la strada vira a sin, poco prima dell’incrocio con strada della Moglia. Seguire lo sterrato per circa 200 m, superando un ponticello e arrivando ad incrociare la SP125. Aggirare la chiesetta e attraversare con cautela per proseguire in salita su strada Tetti Marsino (siamo a 3,8 km dalla partenza, vista panoramica su Villa Brea). Lasciata a dx la Cascina Matinè seguire lo sterrato per 800 m e quindi prendere a dx al bivio (1) su strada Tetti Rocco (splendida vista su pianura e arco alpino), proseguendo per 800 m lungo il muro della Villa Passatempo fino ad incrociare la SP123. Continuare a dx per 600 m (pericolo per traffico intenso), per poi svoltare a sin su sterrato (all’altezza dell’angolo del muro di cinta della Villa Passatempo) dopo aver percorso 6 km dalla partenza. Seguire il sentiero fino a arrivare in piano nella valle di Vaiors (a sin Meandro San Felice, vista su Pecetto e su collina torinese ed Eremo) e ignorare la deviazione a sin per continuare diritto fino a guadare dopo 500 m il Rio Vajors e subito dopo salire a dx per attraversare un prato e riprendere il sentiero. Proseguire sempre diritto tra arboreti da frutto (ciliegi, albicocchi, susini, meli, fichi), serre e alveari e arrivare (a 700 m dal guado) su strada Sabena. Girare a dx per raggiungere a 200 m AgricooPecetto, dopo aver percorso 7,5 km.

I depositi fluviali limosi e argillosi del relitto delMeandro San Felice sono riconducibili alla parte iniziale del Pleistocene medio (corrispondente ad un intervallo di tempo successivo a 781.000 anni fa circa), rappresentando una traccia del modellamento fluviale operato dall’antico corso d’acqua (paleo-Po) quando questo defluiva a sud della collina torinese, dirigendosi verso est attraverso i rilievi dell’astigiano.

Il Rio Vajors deve il nome (derivazione di “Ij ri dj’òss”, che in piemontese significa rio delle ossa) all’ingente numero di soldati angioini che nel 1345 caddero vicino a questo corso d’acqua durante la battaglia di Gemenario, combattuta tra il Marchese del Monferrato e Roberto d’Angiò.

La Villa Il Passatempo delle Dame di Verrua venne costruita sul finire del 1600. L’edificio -circondato da un parco secolare, con viali che si inoltrano tra querce, pioppi cipressini, cedri e specchi d’acqua- rivela nelle sue linee insieme armoniose e severe il gusto neoclassico dell’epoca. Uno scalone a rampe simmetriche conduce al piano nobile, dal salone d’onore decorato con un’imponente vasca di marmo, un ampio camino rivestito da ceramiche delle antiche fabbriche piemontesi e una maestosa scultura lignea rappresentante la battaglia di Vienna del 1683.

ANELLO B

Lunghezza circa 8,75 Km Dislivello + 190 m Difficoltà escursionistica

Seguire la descrizione dell’Anello A fino al bivio (1) su strada Tetti Rocco per poi proseguire diritto per 650 m fino al bivio su strada del Vibernone, svoltando a dx. Continuare per 1,1 km ignorando deviazione su strada Molino fino a incrociare la SP123. Svoltare a sin percorrendo la SP per 280 m (pericolo per traffico intenso), per poi svoltare a dx al bivio (2) su sterrato in corrispondenza del cartello Establo) da seguire per 500 m oltrepassando l’edificio e quindi per altri 400 m guadando il Rio Vajors e arrivare ad un bivio. Qui proseguire a sin ignorando l’interpoderale verso il noccioleto. Salire fino ad incrociare lo sterrato pianeggiante della strada del Bricco (Blu Way). Dopo 130 m incrocio su strada Sabena, tenere la dx per giungere ad AgricooPecetto dopo aver percorso 4,15 km dal bivio (1) e 8,75 km dalla partenza.

ANELLO C

Lunghezza circa 10.90 Km Dislivello + 190 m Difficoltà escursionistica

Seguire la descrizione dell’Anello B fino al bivio (2) per poi proseguire ancora per 330 m su SP123 fino alla frazione Madonna della Scala. Seguire a dx strada Cassano ignorando deviazione a sin (strada Pignani) per imboccare sterrato (sentiero n. 260) dopo 670 m. Continuare per 1.15 km (belle viste panoramiche) fino ad arrivare su strada Sabena e quindi raggiungere AgricooPecetto dopo altri 680 m.

PERCORSO D – PERCORSO ARCHEOLOGICO DEL BRIC SAN VITER

Partenza e arrivo Cappella di San Grato – via Circonvallazione, 2 – Pecetto T.se
Lunghezza circa 5 km Dislivello + 206 m Difficoltà escursionistica

Percorrere il Cammino Don Bosco dalla Cappella di San Grato prima lungo Via Eremo e poi su Via Allason. Percorsi circa 900 m dalla partenza, al bivio di via Allason 9/82 a dx sulla strada della Vetta seguire le indicazioni del segnavia Sentiero 32. Dopo un primo ripido tratto asfaltato il sentiero si inoltra nel bosco tra castagni, robinie, roveri e aceri fino a raggiungere la “Pera del Tesor”, grande masso emergente per più di un metro dal suolo, un tempo ritenuto custode di un tesoro e propiziatore di fecondità. Appena dopo -giunti a un quadrivio- svoltare a dx lungo il crinale (segnavia Sentiero 32), poi ancora a dx al successivo bivio e subito a sin (pannelli informativi sito archeologico). Salire nel bosco di castagni e querce fino all’ampia sommità del Bric San Viter (Sito archeologico di Monspheratus).

Rientro alla Cappella di S. Grato lungo il medesimo percorso.

Nel sito archeologico di Monspheratus o del Bric San Viter, attribuito alla popolazione celto-ligure dei Taurini, vennero rinvenuti reperti ceramici, litici e metallici -in parte esposti al Museo di Antichità di Torino- riconducibili alla varie fasi di vita del sito, dall’età del ferro (V-III secolo a.c.) fino all’epoca basso medievale. La stratigrafia del terreno ha evidenziato come negli strati sovrapposti si possano distinguere livelli preistorici, romani e medievali. I reperti delle varie epoche di “vita” del sito che si sono avvicendate non hanno alterato i depositi precedenti.