Escursione attraverso la storia di Torino, dal luogo dove nacque il Cammino fino alla Basilica di Superga, camminando lungo il Po.
Note tecniche
Partenza: Torino, piazza Maria Ausiliatrice (Santuario di Maria Ausiliatrice, 230 m)
Arrivo: Basilica di Superga (669 m)
Lunghezza: 14,1 km
Dislivello: 490 m
Difficoltà: escursionistica, percorso pianeggiante con salita finale alla basilica
Ristoro: il percorso cittadino offre innumerevoli possibilità di ristorazione e per fare acquisti (in particolare nel grande mercato di Porta Palazzo) fino alla Chiesa della Madonna del Pilone in Lungo Po. Da qui non si trovano più negozi in prossimità del percorso fino a San Mauro, all’inizio della salita per la basilica e poi a Superga
Acqua: le fontanelle sono numerose in tutta la città e sul Lungo Po. La prima è lungo il fiume, appena dopo aver svoltato dal ponte Vittorio Emanuele, le ultime prima di quelle di Superga (sulla sinistra della basilica, alla stazione della cremagliera e accanto alla trattoria della Società di Mutuo Soccorso) si trovano nella Riserva del Meisino, in prossimità della bacheca e del Centro cavalli
Descrizione
Dal Santuario di Maria Ausiliatrice (A) raggiungere corso Regina Margherita, svoltare a sinistra e attraversare prima il Rondò d’la forca, poi piazza della Repubblica (mercato di Porta Palazzo, nelle vicinanze Santuario della Consolata). Svoltare a destra in via XX Settembre (Porte Palatine), aggiungere il Duomo di San Giovanni (Sacra Sindone), poi attraversare piazza Castello (Palazzo Reale e Palazzo Madama). Proseguire in via Po (Mole Antonelliana) fino a piazza Vittorio Veneto, per poi superare il ponte Vittorio Emanuele I (Chiesa della Gran Madre) e svoltare a sinistra in corso Moncalieri, percorrendo il Lungo Po (B, svoltando a destra si prosegue sul percorso della Tappa 1 Torino-Eremo del Cammino basso).
Proseguire privilegiando i tratti del percorso più vicini al fiume, in una suggestiva passeggiata tra alberi secolari, fino ad arrivare (superati lo storico Motovelodromo, il monumento a Fausto Coppi e la Chiesa della Madonna del Pilone) alla confluenza tra Po e Dora Riparia. Poco oltre si entra nella Riserva naturale del Meisino: il percorso si allontana dal corso del Po lungo via Nietzsche costeggiando il galoppatoio militare, per poi svoltare a sinistra sullo sterrato al termine della recinzione di quest’ultimo e ritornare sull’argine. Proseguire sul bel percorso lungo il Po, passare sotto l’imponente struttura del ponte Lungo Stura Lazio e continuare lambendo ampi prati – frequentemente utilizzati come pascoli da mandrie e greggi – fino al ponticello del Bajno, dedicato all’ecologista Alexander Langer.
Svoltare a destra salendo verso l’abitato fino a superare un parcheggio, per poi attraversare corso Casale e iniziare la salita tra i roveri verso Superga lungo il Sentiero n. 29, in corrispondenza di un tabellone informativo. Prestare attenzione al fondo e alle passarelle di legno, che possono essere scivolosi dopo precipitazioni, nonché ai ciclisti, solitamente numerosi.
Proseguire lungo il tratto pianeggiante adiacente alla recinzione dell’Istituto Piante da Legno (IPLA, Tenuta Millerose) per poi entrare nel bosco superando un percorso ondulato. Continuare a salire ignorando alcune deviazioni sulla destra fino a una passarella di legno, poi raggiungere una carrareccia che costeggia un ampio prato e sbocca sul ponte Carossera, sul Rio di Costa Parigi. Salire lungo il ruscello per giungere a una prima carrareccia, svoltare a sinistra per incrociare una seconda carrareccia, quindi girare sulla destra per salire ancora e incontrare una carrareccia in piano, da seguire nella successiva discesa. Superare un guado lastricato di pietre sul rio e riprendere a salire, arrivando a un costone. Poco oltre, lasciare la carrareccia per seguire un sentiero sulla destra, salendo lungo il crinale per un lungo tratto (ignorando un sentiero sulla sinistra) fino a incrociare il percorso del Sentiero n. 60. Tralasciare il sentiero a destra e proseguire sulla ripida salita, in taluni tratti gradinata, per arrivare in prossimità di alcuni edifici e quindi, giunti ad un bivio con segnavia del Cammino, proseguire diritti su un percorso alternativo in decisa salita oppure svoltare nuovamente a destra su un sentiero più agevole che conduce su una stradina selciata, da seguire -superando il sottopasso della funicolare di Superga- fino alla strada vicinale della funicolare. Continuare a sinistra per giungere in breve alla stazione della funicolare e di qui al piazzale della basilica (C). Dal piazzale antistante la basilica si gode di un panorama unico, dalla città di Torino fino alla catena delle Alpi.
Camminando attraverso la storia di Torino
Santuario di Maria Ausiliatrice (XIX sec.) con primo Oratorio Don Bosco
Sorgono nel quartiere Valdocco, dove il Santo aveva fondato l’oratorio per i ragazzi poveri. La basilica, voluta da Don Bosco e consacrata nel 1846, custodisce le salme di S. Giovanni Bosco e S. Domenico Savio.
Santuario della Consolata (XVII-XIX sec.)
Il santuario, di antichissima origine, nella veste attuale è opera di diversi grandi architetti (Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Carlo Ceppi); ha un campanile romanico e custodisce il celebre quadro raffigurante la Madonna col Bambino.
Porte Palatine (I sec.)
Vestigia romane che costituivano la porta principale di Augusta Taurinorum, fondata dai romani nel 27 a.C. come avamposto della via per le Gallie. Trasformate in epoca medioevale in castrum con torri, fanno ora parte -con i resti del teatro romano- del Parco Archeologico.
Duomo (XV sec.) e Cappella della Sacra Sindone
La cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista, venne realizzata in forme rinascimentali a partire dal 1491 sull’area dove sorgevano tre basiliche paleocristiane. Successivamente (1578) venne ampliato con la Cappella della Sacra Sindone -su progetto del Guarini- per custodire il telo che avvolse il corpo di Cristo dopo la crocifissione.
Casaforte d’Acaja-Palazzo Madama (XIII-XVIII sec.)
Sede del Museo Civico d’Arte antica, rappresenta secoli di storia torinese che ne hanno accompagnato i numerosi rifacimenti, impreziositi dai capolavori della facciata, dello scalone e del grande atrio, opera dello Juvarra.
Mole Antonelliana (1889) e Museo nazionale del Cinema
La Mole, con i suoi 167.5 m di altezza, è un edificio dallo stile architettonico unico che ospita il Museo del Cinema. Dalla cima, raggiunta con un veloce ascensore, offre una vista straordinaria sulla città e sul panorama che la circonda.
Chiesa della Gran Madre di Dio (XIX sec.)
Eretta per festeggiare il ritorno del re Emanuele I di Savoia dopo la caduta di Napoleone. Ampia scalinata che dà accesso al tempio, a pianta circolare.
Riserva del Meisino
E’ la più importante riserva naturale cittadina in Italia, con una ricca avifauna nidificante e di passo nel periodi migratori.
Basilica di Superga
Gioiello del barocco fatta erigere nel 1717 da Vittorio Amedeo dopo la vittoria sui Francesi del 1706. Possibilità di visita agli appartamenti e alle tombe reali. Sul retro dell’edificio si trova la lapide che ricorda la sciagura area in cui nel 1949 perì la squadra del Grande Torino. (basilicadisuperga.com)
Sulle tracce di Don Bosco
Giovanni Bosco ricevette il sacerdozio nel 1841 nella Cappella dell’Arcivescovado di Torino. Celebrò la sua prima Messa nella Chiesa di San Francesco di Assisi e la seconda nel Santuario della Consolata. Nel novembre del 1841 entrò in Convitto a Torino, in un ex convento accanto alla Chiesa di San Francesco di Assisi, dove gettò il primo seme del futuro oratorio in occasione di un incontro con un giovane proveniente dalla campagna. Fu l’inizio di uno straordinario progetto educativo per ragazzi tolti dalla strada che è giunto ai nostri giorni lasciando delle tracce importanti. Don Bosco raccolse intorno a sé tutti i giovani disagiati della zona, dai piccoli spazzacamini agli ex detenuti. Nel giorno di Pasqua del 1846 trovò una tettoia con un prato a Valdocco, dando così vita all’Oratorio: le sue doti di acrobata e saltimbanco e le sue conoscenze pratiche furono fondamentali per conquistarsi la fiducia dei ragazzi, coinvolti anche nelle celebri passeggiate verso le colline. Nel 1854 Don Bosco diede inizio alla Società Salesiana. Nel 1872, con Maria Domenica Mazzarello, fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, allo scopo di educare la gioventù femminile. Don Bosco morì a Torino il 31 gennaio 1888 ed è sepolto nel Santuario di Maria Ausiliatrice. Papa Pio XI lo beatificò, poi lo fece santo il 1° aprile 1934, giorno di Pasqua.
Museo di Storia Naturale Don Bosco (viale Thovez 37, Torino)
Sulla collina torinese di Val Salice si trova l’Istituto scolastico Salesiano Valsalice: costruito dai Fratelli delle Scuole Cristiane tra il 1857‐61 come luogo di villeggiatura del “Collegio dei nobili”, l’edificio fu rilevato nel 1872 da Don Bosco -per obbedienza al funzionario ecclesiastico ordinario del luogo- che ne fece nel 1887 uno studentato filosofico per i suoi chierici con il nome di “Seminario delle Missioni Estere”. Il terzo e quarto piano della struttura ospitano il Museo di Storia Naturale Don Bosco -fondato da San Giovanni Bosco e inaugurato il 5 luglio 1879- frutto dell’attività del canonico torinese e cooperatore salesiano Gian Battista Giordano, che raccolse un importante patrimonio naturalistico. Il piccolo museo offre al visitatore migliaia di campioni minerali, esemplari petrografici, esposizioni botaniche, zoologiche e archeologiche. Vi si trova anche la tomba di Don Bosco, dove le spoglie del sacerdote rimasero fino alla beatificazione, avvenuta nel 1929.