Lungo l’itinerario della Superga-Crea, tra boschi, vigne e castelli, passando per Bardassano, Sciolze e Cinzano fino a raggiungere uno dei monumenti medioevali più importanti del Piemonte, l’Abbazia di Vezzolano.
Note tecniche
Partenza: Basilica di Superga (669 m)
Arrivo: Abbazia di Vezzolano (426 m)
Lunghezza: 26,2 km
Dislivello: 618 m
Difficoltà: escursionistica, percorso ondulato
Ristoro: lasciata Superga non ci sono possibilità di ristoro fino a Sciolze e poi ad Albugnano
Acqua: fontanelle a Superga e prima del Bric Paluc, a Baldissero T.se (3 fontanelle nel tratto pedonale alternativo tra Superga e il Centro Paluc), poi a Sciolze (Casetta H2O sotto i tigli e fontanella vicino a piazza San Rocco) e a Cinzano (piazza Sant’Antonio)
Descrizione
Il percorso inizia a destra della Basilica di Superga (tabellone informativo), dove si imbocca un sentiero che scende nel bosco sino a incontrare la SP4 Superga-Baldissero accanto alla trattoria della Società di Mutuo Soccorso. Svoltare a sinistra, attraversare l’abitato di Tetti Gioanin, ignorare la strada panoramica dei Colli che sale a destra e proseguire per circa 700 m. Al termine di una curva, si imbocca il sentiero sulla destra che si inoltra nel bosco salendo con un ampio tornante a sinistra, fino a incrociare un sentierino a destra che in breve conduce al Bric del Duca. Scendere fino all’area di sosta con la fontanella e continuare sul sentiero a sinistra della strada panoramica, che sale gradualmente al Bric San Giacomo. Di qui scendere sulla strada asfaltata del Palucco e percorrerla per 700 m, arrivando sulla provinciale per Baldissero in corrispondenza del Centro Paluc.
(Percorso alternativo, in caso di maltempo: da Superga al Centro Paluc percorrere il tratto pedonale -lunghezza 1,9 km, aree di sosta con 3 fontanelle- a fianco della provinciale).
Svoltare a destra e percorrere la provinciale per 400 m circa, per poi girare a sinistra sulla strada per Rivodora, proseguire per 300 m e infine svoltare a destra su strada della Croce inoltrandosi nel bosco. Superata l’ultima abitazione si continua per 300 m fino a un bivio. Seguire la carrareccia di destra, per continuare ancora a destra nel bivio successivo fino a raggiungere la biforcazione sotto il Bric della Croce (D, a circa 4,5 km dalla Basilica di Superga). Salire a sinistra (scendendo a destra verso Baldissero sul Sentiero n. 51 si segue la Tappa 2 del Cammino medio) oltrepassando il crinale, per poi scendere verso destra su una carrareccia che raggiunge la SP117. Svoltare a sinistra e procedere sull’asfalto per circa 350 m, fino all’incrocio con la strada che conduce a Tetti Varetto; di qui imboccare a destra il sentiero che scende ripidamente nel bosco, per poi continuare a mezzacosta fino a sbucare sulla SP224 e svoltare a sinistra. (Percorso alternativo: in caso di frane su quest’ultimo tratto utilizzare la strada asfaltata per Tetti Varetto, superare la borgata e la Chiesa di San Defendente, incontrare la SP224 e svoltare a sinistra per poi ricongiungersi al tracciato principale). Proseguire fino ad arrivare dopo circa 500 m a una curva a sinistra, dove la strada comincia a scendere: qui svoltare a destra per salire lungo strada Val Villata verso Bardassano e il suo castello, che si raggiungono dopo oltre 5 km di cammino dal punto D. Oltrepassato il borgo (privo di fontanelle e negozi), scendere fino alla provinciale Chieri-Castiglione, attraversarla e imboccare la SP118 verso Sciolze, che dista circa 3,9 km da Bardassano. La strada, inizialmente pianeggiante, sale poi rapidamente per proseguire sul crinale della collina, passare accanto alla Cappella di Santa Lucia e scendere a Sciolze. Entrati in paese, si continua in direzione di Cinzano lungo le mura del castello e, dopo una breve discesa, si prende a salire gradualmente tra prati e vigneti. I vitigni Freisa, Bonarda, Malvasia e Barbera trovano su questi dolci e soleggiati pendii il proprio terroir d’elezione, con produzione di vini di alta qualità. Arrivati al quadrivio «Le Pere», camminare ancora per 750 m circa, tralasciando le prime 2 deviazioni che conducono in cascine, prima di scendere sulla destra su una carrareccia tra le vigne che descrive un ampio arco e conduce al punto V1 (inizio collegamento V1-V2 con la Tappa 2 del Cammino medio. In alternativa è possibile accorciare il percorso per raggiungere Cinzano proseguendo sulla strada asfaltata -peraltro tortuosa con numerose curve strette- prestando attenzione al traffico, per circa 1,9 km fino a incrociare il percorso del Cammino al secondo bivio a destra). Di qui risalire gradualmente costeggiando il Bric Castagneto su comodo sterrato (poi asfalto), superando Cascina Comollo, la Cappella di San Grato, Borgata Aprà e l’agriturismo I conti della serva, che si trova lungo il cammino sulla destra. Circa 300 m dopo la Cappella, all’altezza della Cascina Pastura, svoltare a destra procedendo su un sentiero che passa accanto a un canile e volge in direzione di Cinzano in prossimità di un boschetto di aceri e querce; quindi si risale gradualmente sulla carrareccia che conduce in piazza Sant’Antonio, nelle vicinanze del castello. Uscendo dal paese verso Moncucco, percorrere via Roma e la provinciale fino alla Cappelletta di San Rocco, quindi svoltare a sinistra verso Villa La Serra, sede dell’Agriturismo Cascina La Serra. Scendere sulla carrareccia adiacente al muro della villa, poi su sentiero fino a un ampio pianoro prativo, al termine del quale girare a sinistra per attraversare frazione Torrazza. Proseguire sull’asfalto, continuare in discesa su una stradina che lambisce il retro di una cascina per poi risalire fino a un bel vigneto. Dopo una curva verso destra scendere ancora fino a raggiungere la SP Berzano-Moncucco nel punto E (punto che è anche l’inizio del collegamento E-N con la Tappa 2 del Cammino medio: svoltando a destra sulla provinciale si prosegue per Moncucco T.se e per la Cascina Moglia). Attraversata la SP e passato il ponticello sul Rio della Morra si sale verso Vezzolano, grazie a una comoda strada asfaltata dagli ampi tornanti che, superato l’agriturismo La Perla conduce nei pressi della Cascina Betlemme. Qui abbandonare l’asfalto passando alle spalle della cascina per poi salire al Colle della Crocetta, transitando vicino a uno stagno con un percorso che offre scorci panoramici davvero avvincenti. Dalla Crocetta svoltare a sinistra su uno sterrato tra i vigneti per giungere velocemente all’Abbazia di Vezzolano in territorio di Albugnano, dopo circa 2,5 km di cammino dal bivio E.
Sulle tracce di Don Bosco
Casa Comollo (Regione Aprà, Cinzano)
Durante gli studi a Chieri Giovanni Bosco strinse una salda amicizia con Luigi Comollo, nipote del parroco di Cinzano: questi era spesso maltrattato dai suoi compagni ma accettava con un sorriso o una parola di perdono queste sofferenze. Un giorno i due amici si ritrovarono su una collina nei pressi di Cinzano. All’auspicio di Giovanni per un vino buono l’anno successivo, Luigi rispose: «Tu lo berrai». «E tu? Continuerai a bere la tua solita acqua?» «No. Spero di bere un vino molto migliore.» Messo alle strette, Luigi ammise che sperava profondamente di andare in Paradiso dopo la sua morte. Il 2 aprile del 1837 Luigi Comollo si spense a soli 22 anni: nella notte seguente alla sua sepoltura, secondo una testimonianza diretta di Giovanni Bosco e dei compagni di camera, l’amico apparve loro sotto forma di una luce che, per tre volte consecutive, disse: «Bosco! Bosco! Bosco! Io sono salvo!»
L’olmo del ciabattino di Albugnano e la fonte solforosa di Bardella
Sul cosiddetto Belvedere di Albugnano (piazzale della Torre) si erge ancora oggi un olmo cavo le cui fronde offrivano riparo a Don Bosco e ai suoi ragazzi nelle soste in occasione delle passeggiate; è conosciuto come «l’olmo del ciabattino», perché all’interno trovava spazio la piccola bottega di un artigiano. La fonte solforosa di Bardella a Castelnuovo Don Bosco è oggi dimenticata, ma per tutto il XIX secolo fu molto frequentata per le proprietà terapeutiche delle sue acque. Vezzolano e Bardella furono le mete di una delle passeggiate di Don Bosco nell’ottobre 1857.