Pralormo

Pralormo conta circa 1.900 abitanti, dista 40 km da Torino e si estende su una collina tra le propaggini del Pianalto e l’inizio del Roero. Il toponimo è la sintesi di pratum e di ulmum”, nome derivato dalla tradizione longobarda di piantare piante (olmi, querce, etc.) in punti simbolici dell’insediamento. Le prime memorie documentate del risalgono al 1065, quando la località, denominata Predarolo, fu ceduta da Adelaide di Susa al Vescovo di Asti. Nei secoli successivi il feudo fu ripetutamente frazionato e vari signori, feudatari e famiglie (Anterisio, Desaya, Gorzano, Pelletta, Roero e -in seguito all’estinzione di questi ultimi- i Costa della Trinità e di Polonghera, i Petrina, i Dal Pozzo di Voghera, i Ferrero della Marmora e i Beraudo) si alternarono nel dominio di Pralormo, nella cui storia emergono due figure di rilievo: il cardinale Giovanni Battista Roero e il conte Carlo Beraudo di Pralormo. Il primo fu vescovo di Acqui dal 1727 fino al 1744, anno in cui venne nominato arcivescovo di Torino per poi diventare cardinale nel 1756.
Il conte Carlo Beraudo di Pralormo, a cui si deve l’unificazione del feudo intorno al 1830, quando acquistò dai Roero e dai La Marmora le rispettive proprietà, ebbe un ruolo importante nella storia della prima metà del XIX secolo. Iniziò la sua carriera nella legazione sarda di Berlino e di Parigi, per poi diventare ministro plenipotenziario a Parigi e a Vienna, quindi ricoprì il ruolo di ministro delle finanze e successivamente fu ministro dell’interno del re di Sardegna Carlo Alberto. Nominato senatore nel 1848, negoziò con l’Austria la pace di Milano nel 1849.

Luoghi di interesse

La Parrocchiale di San Donato (1931) con un pregevole trittico di Jacopino Longo (1546) recentemente trafugato. Il medievale Castello Beraudo di Pralormo, la cui costruzione risale al XIII secolo, con la cascina, lo splendido parco all’inglese progettato nel XIX secolo da Xavier Kurten, architetto di corte e autore dei più importanti giardini delle residenze sabaude, l’orangerie e la serra in vetro e ferro. Il Parco dal 2000 ospita in aprile la manifestazione Messer Tulipano, con oltre 100.000 fiori tra tulipani e narcisi, che danno ogni anno il benvenuto alla primavera.

Il Santuario della Vergine della Spina (1756), che sorge vicino al Lago della Spina, bacino irriguo realizzato a partire dal 1827 che raggiunge le dimensioni massine di circa 1 km di lunghezza e di 200 m di larghezza nel punto più ampio.
L’invaso, che sbarra ancora oggi la piccola valle del rio Torto, fu costruito per volere del Conte Carlo Beraudo di Pralormo e del Marchese Carlo Emanuele Ferrero Della Marmora allo scopo di raccogliere le acque piovane per destinarle all’irrigazione.